Un fastidioso ronzio, un fischio costante, ecco come viene generalmente percepito l'ACUFENE (detto anche Tinnito)
Ma di cosa si tratta?
Innanzitutto va detto che le cause dell'insorgenza di questo fastidioso fenomeno sono molteplici e solo in alcuni casi è possibile stabilire esattamente quale ne sia l'origine.
Infatti, il fastidioso suono generato, può essere riconducibile quasi sempre a cause "meccaniche" che possiamo individuare in due diverse tipologie
Danni all'apparato uditivo, dovuti a traumi o ad esposizioni a rumori molto forti (come ad esempio può accadere a chi lavora in ambienti industriali che utilizzano macchinari o a chi ascolta musica ad alto volume sia in cuffia che in locali)
Compromissione del nervo acustico a causa di problemi muscolo tensivi.
(In questo ambito eviterò di parlare di acufene causato da problemi neurologici o neoplastici, ma rimangono comunque cause da indagare da parte della medicina con l'aiuto di professionisti preparati.)
Ma la domanda è: ci si può liberare dell'ACUFENE?
Purtroppo la risposta non è semplice .
Dipende innanzitutto dalle cause del fenomeno.
Generalmente un acufene causato da danni alla coclea o al timpano o altre parti dell'appartato uditivo è difficilmente risolvibile. Questi tipo di danni , dovuto spesso dall'esposizione a rumori molto forti e/o a musica ad alto volume, sono praticamente irreversibili.
Per questo è molto importante la prevenzione.
Negli ambienti lavorativi rumorosi è ormai obbligatorio, per legge, indossare le adeguate protezioni, proprio per evitare danni all'apparato uditivo.
I dispositivi "in ear" (cuffie, pods etc.) andrebbero utilizzati con molta cautela ed osservando regole ben precise ( ridotti tempi di utilizzo, volume adeguato).
Di regola, questo tipo di danno, porta ad avere un acufene costante, sia nel tempo che nell'intensità.
Se invece notiamo che il nostro acufene si modifica durante il corso della giornata, magari nel caso in cui dovessimo assumere posizioni ergonomicamente scorrette, posture errate, o in presenza di emozioni forti, situazioni che ci creano nervosismo o sbalzi di temperatura, potremmo pensare alla possibilità di avere un acufene derivante da un problema muscolo-tensivo.
Questa è , tutto sommato , una buona notizia, perché se è vero che il nostro compagno di viaggio è veramente fastidioso, è altrettanto vero che possiamo agire in nostra difesa, individuando la muscolatura che può interessare l'insorgenza del fenomeno.
Infatti le tensioni muscolari che percepiamo attraverso punti di dolore, spesso non si limitano ad influenzare solo l'area dolente, ma partecipano all'insorgenza di altri fenomeni, come ad esempio emicranie, cefalee ed anche acufeni.
Spesso un trattamento distensivo della regione occipitale, dell'articolazione temporo-mandibolare, del trapezio degli scaleni e altri gruppi muscolari limitrofi, può portare ad un interessante miglioramento del fenomeno che in alcuni casi scompare (anche se temporaneamente) del tutto.
Ovviamente, come è naturale, nell'approccio olistico, sarebbe opportuno indagare maggiormente è più approfonditamente sulle cause che hanno generato la tensione muscolare, che come sappiamo, non ha origini esclusivamente meccaniche o posturali, ma anche psicosomatiche ed energetiche. Un valido aiuto potrebbe essere, infatti, l'approccio kinesiologico o naturopatico per riuscire ad individuare i blocchi energetico-muscolari che sono in disequilibrio.
Non va sottovalutata nemmeno la possibilità che esistano delle compromissioni dell'apparato muscolo scheletrico per ragioni imputabili ad una scorretta occlusione delle arcate dentali. Sarebbe quindi opportuno eseguire anche una valutazione presso un ortodontista che potrebbe suggerire, ad esempio, l'utilizzo di un bite o altri accorgimenti che potrebbero migliorare sensibilmente il fenomeno acustico.
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